architettura Roma

Palazzo Baldassini di Antonio da Sangallo il giovane a Roma

Palazzo Baldassini. Ad inizio 1500 Roma cominciava a diventare un “campo di battaglia” per la curia e l’aristocrazia che si facevano sfregi a suon di palazzi per conquistare l’egemonia della città.

Diciamo che questo è un modo divertente per comprendere cosa stava accadendo in questo periodo a Roma a livello artistico sia in pittura sia in architettura.

Arte come status symbol

Le arti sono sempre state medium per la comunicazione con i cittadini. Un’imponente chiesa o un grandioso palazzo erano un simbolo di potere che si imponeva sulla strada e sulla popolazione.

Ritorniamo alla famigerata Renovatio Urbis Romae che accompagnerà quasi l’intero secolo. Comprenderà quindi un rinnovamento dell’aspetto urbanistico della città romana.

Tutti gli aristocratici romani, banchieri, curia e signori facevano a gara per avere il palazzo più bello, più grande, più ambizioso e innovativo a livello stilistico ed estetico.

Palazzo Baldassini di Antonio da Sangallo il Giovane a Roma

Tra questi palazzi spicca un edificio ideato da Antonio da Sangallo il giovane, ovvero il palazzo Melchiorre Baldassini, risalente al 1516-1519.

Persino Vasari gli dedicò alcune parole nelle sue Vite, definendo il palazzo il più confortevole di Roma.

Differenze tra Palazzo Baldassini e Branconio dell’Aquila

Cosa distingue Palazzo Baldassini-Melchiorre di Antonio da Sangallo da altri palazzi romani, come ad esempio palazzo Branconio dell’Aquila.

Troviamo un piano intermedio ovvero delle mezzanine sulle botteghe, che ritroviamo anche sul piano nobile anche se non sono visibili dalla facciata.

Le finestre al piano inferiore seguono lo schema armonico dei due piani superiori

Il cortile ha un’entrata laterale, e la facciata che si pone sul cortile si sviluppa su due livelli e si divide in tre parti tramite tre archi.

Le paraste si pongono sopra dei pilastri che si trovano nel piano inferiore.

Ordini Architettonici Albertiani in palazzo Baldassini

L’ordine architettonico seguito è quello teorizzato nell’elenco di 5 ordini di Leon Battista Alberti , il quale aggiunse ai tre ordini vitruviani anche l’ordine composito e il qui presente ordine toscano al piano terra, mentre nel piano nobile troviamo colonne d’ordine ionico.

Chiaramente anche in questo caso non può mancare il riferimento e l’ispirazione a un’antichità romana, in questo caso il modello di riferimento è il teatro di Marcello.

La facciata di palazzo Baldassini

Solitamente nei palazzi si trovavano delle botteghe che occupano il piano terra. In questo caso troviamo invece delle finestre sbarrate fornite di davanzali con staffe.

Sul piano nobile troviamo una fascia orizzontale che non ha alcuna funzione strutturale ma possiede piuttosto una funzione decorativa. Le finestre sono fornite di cornici e davanzali, presenti anche al piano terra.

Il portone d’ingresso

Ritroviamo delle colonne doriche aggette con un’importante trabeazione.

Sono presenti degli elementi verticali in travertino chiamati conci.

Divisione tra volgo e signore, o nuove soluzioni inclusive?

Mancano le botteghe del piano terra, quindi vi sembra essere una netta divisione tra il signore del palazzo e i mercanti. Eppure il piano terra si apre sul cortile, e questo spazio può essere utilizzato dai clienti del signore del palazzo.

Vengono eliminate le mezzanine, facendo spazio a delle scale.

Notiamo che Antonio da Sangallo vuole dare nuova importanza alla componente visiva attraverso la luce dando un nuovo gioco di ombre e luce all’intera architettura.

Nell’insieme il palazzo Baldassini richiama ancora la tradizione dei palazzi fiorentini del 1400.

Silvia Giaquinta per ArtAut.blog

Bibliografia

Architecture in Italy 1500-1600, Yale University Press, 1996

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