Arte Moderna

Antonio da Sangallo il giovane: biografia e opere

Antonio da Sangallo il Giovane fu solo uno dei tanti nomi che contribuirono alla rinascita estetica e urbana di Roma. Grazie a lui e ai suoi colleghi artisti oggi possiamo ammirare la Roma del Rinascimento. Antonio da Sangallo ha posto le basi assieme ai contemporanei per l’architettura che seguirà nei secoli a venire, portando con sé gli strascichi fino ai giorni nostri.

Chi fu Antonio da Sangallo il giovane?

Antonio da Sangallo nasce a Firenze nel 1484, e sin da giovane imparerà il mestiere di carpentiere dagli zii materni Antonio da Sangallo il Vecchio e Giuliano da Sangallo.

Sappiamo che lavorò a Firenze nell’opera colossale del Duomo di Firenze, in particolare nell’innalzamento degli archi al centro della cupola.

Nel 1516 diventerà assistente di Raffaello a San Pietro.

Dalla pratica alla teoria

Da carpentiere diventerà architetto, diventando anche un teorico della materia.

Sappiamo sicuramente che fu collega di Baldassarre Peruzzi nel cantiere di San Pietro nel 1520, ovvero dopo la morte di Raffaello.

Porterà a termine i lavori lasciati incompiuti da Raffaello. Oltre al progetto di san Pietro, ricordiamo anche Villa Madama.

Antonio da Sangallo sarà uno dei pochi artisti che rimarrà a Roma dopo il sacco di Roma avvenuto nel 1527. Fu una mossa strategica dal momento che, data la diaspora degli artisti, tutte le posizioni per il restauro di Roma erano aperte. Chiaramente Antonio da Sangallo prenderà in carico la maggior parte del lavori.

Antonio da Sangallo il giovane inizierà a lavorare per i papi Clemente VII e Paolo II.

Come primo incarico, sotto Clemente VII, vi ara quello per la fortificazione delle mura di Roma. Necessità incombente dopo i terribili avvenimenti del 1527.

Sarà impegnato in un progetto di fortificazione anche a Firenze, dove progetta la fortezza da Basso nel 1534. Per questa fortificazione costruirà un edificio pentagonale attaccato alle mura della città fiorentina.

Nel 1508 sarà assistente di bramante nella costruzione della fortezza navale di Civitavecchia, che avrà la forma quadrata con torri rotonde agli angoli, un modello ancora molto medievale.

Successivamente le fortificazioni inizieranno ad assumere nuove forme e caratteristiche, e le forme poligonali sostituiranno le torri.

1532: Paolo III gli commissionò dei lavori di rafforzamento dei pilastri crollati nella Corte del Belvedere, progetto originale di Bramante.

Da questo momento in poi Paolo III gli commissionò praticamente tutti i lavori di restauro degli edifici di Roma fino alla morte, assicurandogli un’attività continuativa di architetto nella capitale più importante d’Europa.

Oltre le opere sopra citate ricordiamo anche Palazzo Farnese Roma e Palazzo Baldassini.

Silvia Giaquinta per ArtAut.blog

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