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Palazzo Branconio dell’Aquila e Raffaello Architetto a Roma

Palazzo Branconio dell’Aquila è un palazzo emblematico per capire lo stile architettonico e le novità introdotte da Raffaello.

Purtroppo il palazzo di Giovanbattista Branconio dell’Aquila venne distrutto nel 1600 per fare spazio alle colonne di San Pietro, progettate da Bernini.

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Palazzo Branconio dell’Aquila: un’architettura scomparsa

Fortunatamente rimangono le testimonianze scritte tra le quali quelle del Vasari. I disegni a noi pervenuti ci mostrano come appariva il palazzo sulle strade di Roma.

Palazzo Branconio dell’Aquila risulta essere il primo esempio di questo periodo stilistico architettonico di Raffaello.

Caratteristiche

La facciata presenta cinque navate. Il piano terra si articolava in una serie di pilastri con colonne toscane aggette atte ad incorniciare gli archi ciechi che decoravano la facciata.

Il piano terra era dedicato ai cittadini, in particolare ai mercanti, che potevano vendere la loro merce in questi spazi appositi. Questo utilizzo del piano terra, dedicato ai mercanti, era un’usanza tipica di Roma.

Raffaello architetto

Raffaello si distingue dal resto dei palazzi cittadini privati dell’epoca, in particolare con la tradizione di Palazzo Rucellai e all’utilizzo classico degli ordini architettonici.

Nel piano nobile troviamo delle finestre incorniciate da edicole e pennacchi. Tra le finestre sono state inserite delle nicchie ad arco con tondi. Questo schema si ripropone armonicamente nel piano inferiore .

Elementi concavi e convessi in Palazzo Branconio dell’Aquila

Vi è un particolare gioco di ombre ottenuto da elementi convessi, come le colonne aggette del piano inferiore, e le concavità delle nicchie nel piano superiore.

L’intero edificio si sviluppa tramite un armonioso gioco di contrasti nel piano nobile:

  • frontoni
  • stucchi
  • colonne sporgenti rispetto ai pilastri
  • nicchie retrocesse

Mentre in Bramante troviamo sempre una distinzione tra post e lintel, elemento portante ed elemento decorativo, in Raffaello questi si confondono in un insieme pittorico.

Riferimenti a Bramante

Raffaello tratta il muro non come un insieme architettonico, ma piuttosto in maniera pittorica, o più precisamente, in modo scultoreo, trattando la superficie come base per alti e bassi rilievi.

Questo tipo di trattamento della superficie è evidente anche nella famosa “soluzione angolare”, ovvero un problema che tormenta gli architetti dai tempi degli antichi greci.

Nella disposizione delle colonne secondo il canone classico si pone il problema dell’angolo, per cui vi sono due alternative:

  • lasciare gli angoli scoperti, in favore dell’armonia dell’edificio, a discapito della resistenza degli angoli
  • inserire una colonna all’angolo, aggiunta che andrebbe a rompere l’armonia dell’insieme
  • soluzione data da Brunelleschi, ovvero l’inserimento di una colonna a tre quarti all’angolo (collegamento ospedale degli innocenti)

In Raffaello tale problema non si pone perché le sue colonne non hanno alcuna funzione di sostegno, lasciando così gli angoli liberi senza incidere sulla struttura.

Stile antico-classico di Raffaello

Il tardo Raffaello, in materia di architettura, si dedicherà a uno stile anti-classico. Abbandonerà di volta in volta i canoni estetici rinascimentali iniziati a partire dalle teorie di Leon Battista Alberti.

Raffaello sperimenta un nuovo tipo di soluzione stilistica che mira all’innovazione e alla rielaborazione delle novità rinascimentali.

Possiamo vedere nel Palazzo Branconio dell’Aquila, un progetto completo di Raffaello, che è stato eseguito nel dettaglio come da progetto.

Silvia Giaquinta per ArtAut

Bibliografia

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