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Palladio e la Rotonda di Vicenza come architettura ideale

Palladio e la Rotonda di Vicenza come architettura ideale. Palladio fu un grande innovatore della tradizione architettonica. Palladio è il nome, in architettura, più conosciuto al mondo, e la sua arte influenzerà a livello mondiale gli stili architettonici.

La villa da terra ferma e la Rotonda di Vicenza

Una delle sue invenzioni più geniali fu la villa da terra ferma.

Una villa per le attività agricole

Palladio era molto attivo a Vicenza. Il Veneto fu sempre aperta al mercato, ma l’idea dell’attività agricola stava iniziando a farsi spazio proprio in questo periodo.

Nasceva l’esigenza di creare delle ville funzionali per le per le attività agricole che fungevano anche da maison per il periodo estivo. I ricchi nobili e aristocratici sfuggivano dal calore della città per rifugiarsi tra i venti della campagna.

Quest’idea della villa suburbana. utile anche a fini agricoli, era molto lontana dall’idea di villa delle periferie di Roma, dove la villa aveva solo funzione di rifugio estivo per i signori. Un esempio di ville romane sono villa Lante e Villa Madama.

La Rotonda di Vicenza

La Rotonda venne costruita per un rappresentante dello stato pontificio a Vicenza, Cardinal Capra.

Le ville palladiane tendono hanno due caratteristiche fondamentali:

  • due piani
  • larghezza di cinque o sette navate.

Ai lati della villa vi erano due accessi autonomi riservati ai contadini che lavoravano per il signore della villa.

La pianta risulta essere simmetrica sia all’esterno e sia all’interno del palazzo, al centro del quale si staglia un grande salone.

Ciò che contraddistingue le ville palladiane è la semplicità e l’equilibrio leggero che si pone nella facciata e nei vari ambienti dei suoi edifici.

Pochi elementi decorativi

Gli elementi decorativi sono molto limitati, infatti la vera protagonista della villa è la struttura in sé. Le entrate ricordano l’ingresso di un tempio, decorato da imponenti colonne ioniche. Utilizza tutti gli elementi di un tempio per creare l’entrata che sembra un vero e proprio  tempio pagano in tutti i suoi dettagli e la sua simmetria.

Decorazioni come elementi strutturali

Vediamo come egli utilizza le decorazioni sia con funzioni strutturali, come nella trabeazione sopra i portici delle quattro entrate, ma anche con funzioni decorative. Infatti vediamo che la linea della trabeazione continua sugli angoli dell’edificio per dare un senso di armonia e continuità tra i vari elementi strutturali.

Le finestre seguono le leggi vitruviane sulle colonne ioniche, applicando alla lettera gli scritti antichi.

La Rotonda di Vicenza: una villa agricola senza… funzioni agricole

Questa villa, per quanto sia simile a molte altre ville palladiane con funzioni agricole, questa in particolare non ha alcuna funzione commerciale o di produzione di alcun tipo.

Ha la forma e organizzazione di una villa da terraferma, ma non ne condivide le funzioni. Dunque è una vera e propria semplice villa di campagna di Vicenza.

Notiamo la finestra arcuata ai lati del portico, un particolare ripreso da un’antichità romana che Palladio stesso misurò e disegnò, ovvero il portico di Ottavia a Roma. I disegni di questa antichità oggi si possono trovare nel museo di Palladio a Vicenza.

Architettura ideale ne la Rotonda di Vicenza

Sappiamo che Palladio fu anche uno scrittore di edilizia, e questa villa in particolare rispecchia alla lettera i suoi scritti e le sue teorie sull’architettura.

Riportò il progetto di Villa Rotonda nel suo terzo libro sull’architettura. Notiamo che un particolare è stato modificato, ovvero la cupola. La cupola ideata da palladio doveva essere sferica, come una cupola classica romana.

La costruzione dell’edificio continuò dopo la sua morte, e il progetto venne continuato da Scamozzi, il quale modificò la cupola.

La pianta dell’edificio è governata da figure geometriche semplici come il cerchio che fa da fulcro per l’intera struttura. Il centro della croce greca si erge in una cupola, caratteristica tipica di una basilica. Il cerchio assume valori simbolici come unità e uniformità.

I portici sono uguali in tutti e quattro i lati, così come i gradini e le logge, ottenendo una quadrupla facciata.

Altre figure geometriche semplici come il quadrato e il rettangolo sono d’accompagnamento al cerchio. Tutto concorre a un’idea di simmetria ottenuta attraverso i volumi. L’effetto ottenuto nel complesso è astratto e semplice proponendosi come un esempio di architettura ideale, ma non vivibile nel concreto.

Quando Goethe visitò la rotonda la definì

abitabile, ma non dà l’idea di casa

Goete

Come dargli torto? La villa è immensamente magnifica nei suoi volumi e nei suoi spazi dal largo respiro. Ma lo spazio sotto la cupola, uno spazio da altare di chiesa, dona l’idea di un’immensa solitudine.

Silvia Giaquinta per ArtAut.blog

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