Parte 1: Antonio da Sangallo il giovane e Palazzo Farnese a Roma
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Dopo Antonio da Sangallo i lavori di Palazzo Farnese verranno presi in gestione da Michelangelo nel 1546.
Michelangelo a Palazzo Farnese
Quando vi iniziò a lavorare parte della struttura era stata incominciata o completata. A questo periodo risale l’ala anteriore, ancora incompiuta. da completare. La facciata del piano nobile era stata quasi completata, ed alcune stanze erano già utilizzabili.
Michelangelo non altererà oltremodo il progetto lasciato da Antonio da Sangallo. Lascerà inalterato l’ordine ionico della loggia sul cortile interno.
L’altezza della trabeazione varierà in altezza e sarà decorata con un fregio di ghirlande, maschere e fiordalisi.
Questa modifica innalzerà anche la volta della loggia, ottenendo uno spazio lungo e largo. Si ottiene dunque un corridoio che si pone di fronte le stanze del palazzo. Questo corridoio apre l’accesso al salone d’entrata.
L’aspetto del salone è stato ideato da Antonio da Sangallo il Giovane, ma pavimento e tetto vennero completati solo nel 1550.
Il salone possiede cinque finestre sul lato lungo, e tre nei lati corti. Le proporzioni sono ben calcolate, infatti abbiamo l’altezza delle mura che corrisponde all’altezza dei due livelli della facciata.
Michelangelo progetta la cornice che corona la facciata e il piano superiore della corte.
Il progetto originale prevedeva un ponte che collegava il palazzo a dei giardini affittati dalla famiglia che si trovavano oltre il fiume.
Negli edifici progettati da Michelangelo sono spesso presenti delle arcate aperte nella loggia del piano nobile, in modo da dare la possibilità allo spettatore di vedere il paesaggio.
Gli altri due livelli, piano terra e ultimo non presentano tali aperture sul paesaggio.
Silvia Giaquinta per ArtAut.blog