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Redentore di Venezia, Palladio e il simbolismo divino

La Basilica del Redentore Venezia è un esempio di architettura divina attraverso l’utilizzo sapiente delle forme geometriche elementari. È un’opera emblematica di Palladio e punto di riferimento per la città di Venezia.

Storia

La storia della basilica del Redentore è particolare. Gli avvenimenti storici di fine 1500 sono fondamentali per capire quali esigenze vi sono alla base del concepimento della basilica del Redentore a Venezia.

Ricordiamo innanzitutto che Venezia era una repubblica e dunque su di essa vigevano leggi particolari, diverse dalle signorine del nord Italia.

La peste degli anni ’60

La costruzione dLa costruzione della basilica fu voluta dalla repubblica stessa dopo la peste degli anni 60. Il Doge giurò di far costruire una basilica di buon auspicio e in onore alla misericordia del Redentore. La chiesa venne costruita nel 1570, dopo la peste e venne completata interamente solo agli inizi del 1600.

Le modalità di costruzione, i progetti, la pianta e la forma della basilica andavano decise secondo legge, dunque tutti questi elementi dovevano necessariamente essere decisi attraverso il senato tramite votazione.

Il senato votò per una pianta longitudinale, dopo di che il progetto di Palladio venne accolto unanimemente, dando inizio ai lavori nel 1577.

Redentore Venezia

La Basilica del Redentore divenne subito un luogo di pellegrinaggio annuale. La posizione venne decisa in maniera strategica, trovandosi alla fine della cosiddetta via Sacra sopra il canale più grande di Venezia, ovvero il Canale della Giudecca. Questo canale divide Venezia dall’Isola di Giudecca. La basilica si staglia con la sua importante facciata accogliendo il visitatore che arriva dalla strada.

La facciata della basilica del Redentore Venezia

La facciata è stata costruita in pietra d’Istria proveniente dall’Adriatico. Vediamo intanto cosa colpisce a prima vista di questo grandioso edificio, ovvero la grande trabeazione, che funge anche da base alla corona della cupola. È presente un attico imponente, dopo di che troviamo il soffitto della navata che è esposto, dunque visibile.

Palladio si distingue per la sua semplicità ed economia degli elementi, in questo caso gli elementi sono solo tre ma dalle dimensioni colossali.

L’esterno e l’interno corrispondono stilisticamente, facendo diventare la facciata una parte integrante dell’intera struttura che si pone sullo spettatore in un insieme armonico e semplice.

Gli ordini architettonici

L’ordine architettonico utilizzato è composito, e troviamo ordini di diverse dimensioni.

Al centro troviamo delle colonne, mentre agli angoli troviamo dei pilastri aggetti (o lesene).

Questi elementi ricordano un tempio pagano. Sembra esservi l’unione di due edifici che si uniscono su due livelli. Nel livello retrostante vi è un tempio pagano, mentre la parte che si proietta in avanti è una basilica.

Ricorda un tempio pagano anche nel rialzamento dell’edificio tramite una grossa base e la scalinata.

Palladio sembra ispirarsi al modello di Sant’Andrea a Mantova, un’opera di Leon Battista Alberti. Per quanto possano essere simili, vi è una sottile sottigliezza nell’utilizzo dei volumi: mentre Palladio si serve di elementi sporgenti, Alberti sviluppa i volumi su superfici piatte.

L’interno del Redentore Venezia

Quando lo spettatore entra all’interno della basilica si ritrova in un corridoio lungo, la navata, ininterrotta in lunghezza. La navata è contornata da colonne corinzie, che supportano la pesante trabeazione. Le colonne slanciano lo sguardo verso un arco in fondo la basilica che si apre sull’altare sotto la cupola, come per incorniciarlo.

La cupola della basilica si posiziona sopra l’altare, dove annualmente il doge ‘n l’offerta al Redentore, così come avviene nei migliori riti pagani.

lo spazio sottottostante la clo spazio sottostante la cupola sembra più alto del resto della basilica. Lo spazio sopra l’altare è dominato dalla grande cupola e dai semicerchi che si creano dall’incrocio tra archi e absidi.

Le mura della basilica, visti da una prospettiva centrale alla crociera, sembrano dei pilastri che sorreggono la cupola, creando un particolare effetto ottico.

Una schiera di colonne disposte a semicerchio separa il presbiterio e il coro dal resto dello spazio.

La simbologia di Palladio e la basilica del Redentore Venezia

Le architetture di Palladio sono spesso dominate dal cerchio. Ritroviamo il cerchio in altri edifici come la Rotonda di Vicenza, perché per Palladio, devoto cristiano, vedeva nel cerchio l’unità, l’infinita essenza e la giustizia, tutti attributi di Dio. Del cerchio scriveva:

“noi che non adoriamo i falsi dei, scegliamo la più perfetta e meravigliosa delle forme per le nostre chiese. Dal momento che il cerchio si distingue per la sua semplicità della forma, omogenea, uguale in tutte le parti, solida, i nostri templi devono essere circolari. Il cerchio riflette l’unità di dio, la sua infinitezza, la sua omogeneità e giustizia.

Palladio

Antico e moderno

In Palladio antico e moderno si fondono in un’architettura simbolica e piena di significati nascosti, o meglio, i significati nascosti diventano subito intellegibili grazie all’uso degli elementi architettonici e della maestà che gli edifici di Palladio riusccono a comunicare.

Silvia Giaquinta per ArtAut

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