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Le tendenze moderne della fotografia fino alla Movida Madrilena

La Movida Madrilena in Photos! I capolavori della fotografia della Collezione Julián Castilla: Cartier-Bresson, Doisneau, Capa, Man Ray e i più grandi fotografi del ‘900. La mostra evento presso il palazzo storico Palazzo Albergati in Via Saragozza 28. 

La mostra ci accompagna in un giro nella storia attraverso le immagini più iconiche impresse nella coscienza collettiva.

Una collezione che copre oltre 100 anni di storia. In mostra le prime fotografie sperimentali di Man Ray e dell’avanguardia, della moda, delle tendenze della fotografia contemporanea, della Movida Madrilena e molto altro.

Abbiamo passato in rassegna le prime tre sezioni della mostra Photos! I capolavori della fotografia della Collezione Julián Castilla: Cartier-Bresson, Doisneau, Capa, Man Ray e i più grandi fotografi del ‘900 che potrete leggere nei seguenti link

La fotografia delle Avanguardie della collezione Julian Castilla

Le fotografie della Magnum Photos Agency in mostra a PHOTOS!

Le foto di Robert Capa, Cartier-Bresson, Vielba, Masats, Saura in Spagna

In questo articolo analizzeremo la quarta sezione dedicata alla Movida Madrilena e alle tendenze fotografiche più all’avanguardia della collezione spagnola Julian Castilla

La Spagna Moderna dalla Movida Madrilena degli anni ‘80 al XXI Secolo

In questa sezione della mostra troviamo le opere dei fotografi più importanti degli ultimi decenni. A partire dagli anni ’80 in Spagna nasce il movimento controculturale della Movida Madrilena.

I fotografi si ispirano alla New Wave del movimento punk di New York e dell’Inghilterra. In queste fotografie si documenta il periodo di transizione verso la democrazia spagnola con una spinta verso nuove possibilità identitarie dettate da un sentimento di liberazione da tabù e costrizioni.

Nella stessa sezione troviamo anche le fotografie degli artisti più recenti e delle esplorazioni fotografiche. Ci troviamo in una sezione tesa tra un ritorno al pittorialismo da una parte, e una fotografia surreale e concettuale in chiave contemporanea dall’altra.

Alberto Garcia-Alix e la Movida Madrilena

è uno dei rappresentanti più importanti della Movida Madrilena degli anni ’80. Sin da giovane entra a far parte dei contesti underground di Madrid. è stato un fumettista, ha realizzato cortometraggi e riviste. Le sue fotografie sono audaci e dirette che testimoniano il fermento culturale e degli eccessi nei contesti underground dell’epoca. 

Pubblicò le prime fotografie nel 1976 e pochi anni dopo esporrà in diverse gallerie. I suoi scatti gli varranno il Premio Nacional de Fotografia nel 1999, e nel 2019 riceverà la Medaglia d’Oro al Merito nelle Belle Arti.

Le sfide nell’era digitale

In questa sezione troviamo le opere di artisti che si approcciano al mezzo fotografico unendolo alle novità tecnologiche. Da photoshop al neo-pittorialismo, questi fotografi reinventano la realtà attraverso modifiche digitali.

Chema Madoz

Questo è tra i fotografi viventi più famosi e riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Sarà il primo fotografo vivente ad ottenere una mostra personale nel Museo Reina Sofia.

Le sue fotografie sono poesie visive intrise di nature morte surreali. Oggetti quotidiani diventano soggetto di interesse per nuove combinazioni per creare contesti che stanno tra il metafisico e il surreale. 

L’ assenza dell’uomo, oggetti come libri e violini svuotati di sè stessi, diventano il soggetto di queste sognanti nature morte impossibili in bianco e nero.

Il successo di Chema Madoz viene sancito nel 1991 grazie all’ottenimento del premio Kodak e vincerà anche l’importante Premio Nacional de Fotografia nel 2000.

Christo e Jeanne Claude nella fotografia di Wolfgang Volz

In questa sezione vi è una fotografia scattata a colori, l’unica all’interno dell’intera mostra. Si tratta di uno scatto di Wolfgang Volz fatta all’opera di Christo e Jeanne Claude, il duo artistico esponenti della Land Art, movimento artistico del quale abbiamo parlato nel seguente articolo. 

link articolo

L’opera si intitola The Gates ed è stata installata a a Central Park, New York nel 2005.

The Gates consiste nell’installazione di 7503 pannelli di stoffa arancione fluo alti 4,87 metri e larghi fino a 5,48 metri.

christo jeanne claude the gates

I pannelli si estendevano lungo tutti i viali di Central Park. I visitatori del parco potevano camminare sotto questi fluttuanti pannelli di stoffa che con il vento e il sole creano sgargianti effetti di luce.

L’installazione era visibile da lontano attraverso gli alberi. La vista dall’alto dei palazzi di New York era anch’essa stata calcolata in modo da dare l’effetto di un fiume scintillante arancione che si dirama tra gli alberi di Central Park. 

L’installazione site specific è durata 16 giorni, successivamente i pannelli sono stati riciclati.

In questo scatto possiamo vedere il punto di vista dei visitatori che attraversano un gate, ovvero un “portale”. L’engagement e la praticabilità delle opere d’arte è una caratteristica della Land Art.

Ouka Leele e la Movida Madrilena

Ouka Leele è lo pseudonimo di Barbara Allende Gil de Biedma, anche lei come Alberto Garcia-Alix ha fatto parte del movimento della Movida Madrilena degli anni ’80.

Prima di diventare famosa come fotografa fu fumettista e pittrice. Questa formazione influisce sulla sua fotografia in bianco e nero neopittorialista. 

In questa fotografia vediamo rappresentato il mito di Atalanta e Ippomene che vengono trasformati in leoni dalla dea Cibele. Il mito classico viene contestualizzato in chiave moderna davanti al monumento della fontana di Cibele. 

movida madrilena

La foto è stata scattaa in bianco e nero e successivamente colorata ad acquerello. L’artista preferiva colorare in questo modo le sue fotografie per rendere unico ogni pezzo e perché la resa dei colori risultasse più vivace.

La sua opera così particolare, con echi classici e che richiama le origini della fotografia come mezzo artistico, le è valso il Premio Nazionale spagnolo di Fotografia nel 2005.

Pablo Genovés

Pablo Genovés realizza immagini con photoshop per unire scatti personali con quelli di altri artisti per creare ambientazioni impossibili. Qua vediamo un’onda che si infrange nelle sale di una biblioteca. 

L’impossibile diventa possibile in questa grande fotografia in bianco e nero che ricorda molto il film The Day After Tomorrow. Nelle sue immagini l’acqua invade grandi luoghi al chiuso, come a presagire un imminente disastro ambientale.

Silvia Giaquinta per ArtAut

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