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Teatro di strada a Caltagirone: ArcheoClub Show People

Scopri come l’Archeo Club d’Italia Caltagirone Show People utilizza il teatro di strada per preservare la cultura siciliana e promuovere il cambiamento sociale.

In un angolo dell’entroterra Siciliano, tra le antiche vie di Caltagirone, prende vita ArcheoClub Show People. Guidata dal presidente Michael Grimaldi, questa vivace associazione culturale si distingue per il suo impegno nella promozione della cultura locale e nella sensibilizzazione sociale attraverso il teatro di strada e le arti performative. In questa intervista al presidente dell’associazione, ci addentriamo nella storia, nei progetti e nelle sfide di un’organizzazione che trasforma il palcoscenico in un luogo di dialogo e di riscatto culturale.

La fusione tra due realtà siciliane che ha rafforzato l’impegno sociale e culturale di Show People

S: Michael, ogni grande progetto ha una storia affascinante dietro di sé. Ci puoi raccontare come è nata l’associazione e cosa vi ha spinto a unirvi con ArcheoClub d’Italia? Qual è la missione che guida ogni vostra iniziativa?

M: Dopo 10 anni di attività indipendente, nel 2022 Show People Caltagirone ha trovato nel ArcheoClub d’Italia il partner perfetto per ampliare il nostro impatto. La fusione è avvenuta in modo naturale, perché condividiamo la stessa visione: utilizzare l’arte e il teatro come strumenti per portare alla luce problemi sociali e promuovere il cambiamento.

Da quel momento, l’impegno sociale è diventato ancora di più il nostro focus. ArcheoClub Show People non è solo un’associazione, ma una comunità attiva e determinata a riqualificare il nostro territorio e a sensibilizzare i cittadini su questioni importanti. Attraverso i nostri spettacoli e le attività che organizziamo, vogliamo coinvolgere direttamente le persone, creando un senso di responsabilità condivisa e una cittadinanza più consapevole.

Il dialetto calatino come ponte tra tradizione e innovazione teatrale

S: Il teatro amatoriale dialettale è una scelta davvero interessante e molto specifica. Cosa vi ha portato a scegliere proprio il dialetto calatino siciliano come mezzo principale per esprimere le vostre idee e il vostro messaggio?

M: Fin dalle sue origini, l’associazione si è dedicata al teatro e alla denuncia sociale, con un forte focus sul teatro amatoriale dialettale. Abbiamo scelto di promuovere spettacoli inediti in dialetto calatino siciliano perché riteniamo che la lingua locale sia una parte essenziale del nostro patrimonio culturale. Usare il dialetto nei nostri spettacoli non solo ci permette di mantenere viva una tradizione linguistica che rischia di scomparire, ma ci consente anche di creare un legame più profondo e autentico con il pubblico, radicando le nostre storie nel contesto culturale e storico della nostra terra. Per noi, il dialetto è molto più di uno strumento espressivo: è un veicolo per tramandare valori e identità.

Carruggi e patrimonio culturale: il successo del teatro di strada nei vicoli storici di Caltagirone nella serie “Curtigghiando”

S: “Curtigghiando” sembra essere uno dei vostri progetti più iconici. Come è nata l’idea di utilizzare i “curtigghi” calatini come palcoscenico per il vostro teatro di strada, e cosa rende questa serie così speciale per l’associazione?

M: “Curtigghiando” è senz’altro uno dei lavori più distintivi che abbiamo realizzato. L’idea di utilizzare i carruggi calatini, in dialetto”curtigghi”, ovvero i piccoli vicoli caratteristici del nostro paese, è emersa naturalmente dal nostro desiderio di mettere in risalto e valorizzare questi luoghi storici. I vicoli, che sono diventati patrimonio culturale dell’UNESCO nel 2002, offrono una scenografia unica e affascinante per le nostre rappresentazioni.

S: Cosa rende così unica e di successo la serie teatrale “Curtigghiando”?

Ciò che rende “Curtigghiando” speciale è la combinazione di commedie ironiche e denuncia sociale che prendono vita direttamente sulle strade vissute nel quotidiano da tutti i cittadini. Questi spettacoli non solo intrattengono, ma sollevano anche questioni importanti riguardo alla preservazione e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Utilizzare i vicoli come palcoscenico ci permette di connettere il pubblico con la storia e la cultura di Caltagirone in modo autentico e coinvolgente. La serie è arrivata alla sesta edizione, e ogni anno continua a riscuotere un grande successo, confermando l’importanza e l’impatto di questo progetto.

Scenografie di strada e degrado: la scelta di valorizzare le bellezze decadenti di Caltagirone

S: Caltagirone è nota per la sua architettura barocca e le sue strade adornate di ceramiche colorate, eppure le vostre scenografie di strada spesso mettono in risalto aree più trascurate del centro storico. Qual è il motivo dietro questa scelta apparentemente contraddittoria e come si inserisce nella vostra missione di promuovere la bellezza della città?

M: Caltagirone è senza dubbio una città ricca di bellezze architettoniche e artistiche, con i suoi edifici barocchi, maioliche e decorazioni in terracotta che le conferiscono un fascino unico. Tuttavia, il nostro obiettivo non è solo celebrare la bellezza evidente, ma anche portare alla luce le problematiche reali che affliggono il nostro patrimonio culturale.

Scegliamo di ambientare le nostre rappresentazioni nelle zone più trascurate proprio per mettere in evidenza lo stato di degrado che colpisce alcune aree del centro storico. Questi contesti spesso dimenticati diventano il palcoscenico ideale per le nostre storie ironiche, permettendoci di affrontare e denunciare le problematiche reali attraverso l’arte. In questo modo, non solo intratteniamo il pubblico, ma stimoliamo anche una riflessione sulla necessità di preservare e valorizzare ogni angolo della nostra città.

Curtigghiando: come il teatro di strada celebra e preserva la cultura siciliana

S: “Curtigghiando” non è solo un’opportunità per mettere in luce il degrado del patrimonio culturale, ma sembra anche un mezzo potente per celebrare e preservare la cultura siciliana. Come riuscite a coniugare la denuncia sociale con la promozione dei detti e delle tradizioni locali nella vostra serie di spettacoli?

M: In “Curtigghiando,” ci basiamo su detti tipici siciliani, come “arance arance, cu i pensa si chiangi,” per creare le nostre scenette. Ogni detto ispira una scena di commedia che si inserisce nel contesto del degrado culturale che vogliamo denunciare. Questo approccio ci permette di fare molto più che semplicemente criticare lo stato attuale delle cose. Ci dà anche l’opportunità di celebrare e preservare le tradizioni locali.

Le nostre rappresentazioni non solo mettono in luce le problematiche sociali e culturali, ma fungono anche da veicolo per mantenere viva la lingua calatina e le sue espressioni uniche. Ogni spettacolo è un tributo alla ricchezza del nostro patrimonio immateriale e un invito a riflettere sulla sua importanza. In questo modo, “Curtigghiando” diventa un ponte tra il passato e il presente, tra la tradizione e la modernità, contribuendo a salvaguardare la cultura siciliana mentre affronta le sfide del presente.

Strategie di Rivitalizzazione Culturale di Caltagirone: Problemi e Collaborazioni di ArcheoClub Show People

S: Caltagirone, con la sua ricca storia e i suoi tesori culturali, sembra affrontare delle sfide significative. In che modo si manifesta la mancanza di iniziative culturali e quali sono i principali problemi che la vostra associazione cerca di risolvere

M: Caltagirone sta vivendo una carenza di iniziative culturali coinvolgenti, soprattutto per i giovani. Molti dei suoi musei e monumenti, come il Museo del Presepe e numerose chiese barocche, sono spesso chiusi al pubblico per mancanza di fondi e promozione. Questo stato di abbandono contribuisce a una crisi culturale che affligge la città.

S: Quindi, la vostra associazione si impegna nella riqualificazione e rivitalizzazione della città. Come i vostri progetti mirano a rispondere a questi problemi e a rafforzare la collaborazione con scuole e amministrazione comunale?

M: Esatto. La nostra associazione punta sulla riqualificazione degli spazi culturali trascurati e cerca di riaccendere l’interesse dei cittadini attraverso eventi e spettacoli coinvolgenti. Siamo fortemente impegnati a collaborare con scuole e amministrazione comunale, promuovendo attività didattiche e iniziative congiunte con associazioni, scuole e musei civici. Questo approccio integrato non solo anima la città ma sensibilizza anche la comunità sull’importanza della partecipazione attiva nel preservare e valorizzare il nostro patrimonio.

S: Visto il vostro impegno per la rinascita culturale di Caltagirone, mi incuriosisce sapere: come cercate di integrare ArcheoClub Show People con altre realtà culturali e associazioni locali? Qual è l’importanza di queste collaborazioni nel vostro lavoro?

M: Le collaborazioni esterne sono fondamentali per amplificare il nostro impatto. In passato, abbiamo lavorato con associazioni locali, come quella scoutistica, e con altre realtà culturali, come l’Associazione “Puparo Rosso”. Ad esempio, abbiamo messo in scena “Angelica alla corte di Carlomagno”, basato sull’Opera dei Pupi, grazie a questa collaborazione. Queste alleanze arricchiscono le nostre produzioni e ci aiutano a raggiungere un pubblico più ampio, rafforzando il tessuto culturale della città.

Riqualificazione Spazi Storici a Caltagirone: Il Rinnovamento della Chiesa della Neve da Parte di ArcheoClub Show People

S: Cultura, arte, riqualificazione di spazi storici abbandonati e partecipazione attiva sono un aspetto fondamentale della vostra missione. La Chiesa della Neve, ad esempio, è stata trasformata in una sede attiva per la vostra associazione. Come avete realizzato questa trasformazione e qual è stato l’impatto sulla comunità?

M: La Chiesa della Neve, un tempo chiusa e trascurata, è ora il nostro quartier generale e uno dei principali palcoscenici per le nostre rappresentazioni teatrali. Abbiamo lavorato intensamente per riqualificare questo spazio, non solo per riaprirlo al pubblico, ma anche per farne un punto di riferimento culturale.

Uno degli eventi più significativi che abbiamo realizzato nella Chiesa della Neve è stato “Vi cuntu u cuntu”, una rappresentazione della novena siciliana, messa in scena nel dicembre 2022. Questo spettacolo ha avuto un’importanza speciale, non solo per il valore artistico, ma anche perché ha segnato il nostro primo grande lavoro dopo la fusione con ArcheoClub. La chiesa, ora riaperta e vissuta, rappresenta un simbolo della nostra missione: riportare alla vita spazi storici e fare in modo che diventino centri pulsanti di cultura e partecipazione nella nostra comunità.

Teatro e tradition: Le Rappresentazioni Inedite di ArcheoClub Show People a Caltagirone

S: Quali altre rappresentazioni teatrali inedite avete avuto il piacere di mettere in scena?

M: Una delle produzioni più affascinanti che abbiamo realizzato è stata “La Madonna si è fermata al ponte”. Questa rappresentazione, commissionata da Don Luigi Sturzo, si concentra sulla mariofania della Madonna del Ponte, portando sul palco una storia carica di significato religioso e culturale. È stato un progetto speciale che ha combinato il teatro con la tradizione e la spiritualità del nostro territorio.

Iniziative Sociali di ArcheoClub Show People: Eventi, progetti e il primo Gay Pride di Caltagirone

S: I vostri progetti spesso toccano temi sociali importanti. Quali sono state le vostre recenti iniziative a favore della comunità e dell’inclusione sociale?

M: Nel 2023, abbiamo avuto il privilegio di organizzare diverse iniziative sociali significative. Abbiamo realizzato eventi come flash mob e clean up days, come il clean up day nel Bosco di Santo Pietro a settembre e una marcia per la Giornata contro la violenza sulle donne a novembre, culminata con una tavola rotonda presso la Chiesa della Neve. Inoltre, nel giugno del 2024, abbiamo partecipato alla realizzazione primo pride di Caltagirone, un evento che ha offerto dibattiti e spettacoli, sensibilizzando i cittadini su temi di inclusione e diritti. Questi eventi dimostrano il nostro impegno costante nel promuovere la partecipazione attiva e il supporto alla comunità.

Silvia Giaquinta per ArtAut.com

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