Bologna possiede numerosi palazzi, famosi, tra cui ricordiamo Palazzo Bentivoglio, ormai inesistente. Bologna è sempre stata una città ricca gestita da signori potenti tra i quali i Bentivoglio a Bologna.
La sua storia è antica e parte già dagli etruschi, diventando una delle città più importanti dell’Etruria.
Questa ricchezza protratta nel tempo ha dato modo alla città di svilupparsi artisticamente e architettonicamente attraverso i secoli.
Il Palazzo Bentivoglio è una perla dell’architettura rinascimentale Bolognese. Si tratta di un’architettura scomparsa, ma che ha profondamente inciso alla rinascita artistica di Bologna.
Il palazzo venne distrutto dopo appena 45 anni dalla sua ultimazione dal popolo bolognese che si ribellò alla tirannia dei Bentivoglio nel 1507.
Giulio II cacciò definitivamente la famiglia Bentivoglio dalla città dopo che la conquistò nel 1507. I Bentivoglio, da Signori della città vennero considerati tiranni di Bologna a causa delle pesanti tasse e politiche restrittive attuate da Giovanni Bentivoglio.
Il 1507 è un anno molto importante per la città di Bologna, che divenne ufficialmente la seconda città più importante, dopo Roma, dell’impero Vaticano.
I Bolognesi, per evidenziare la loro liberazione dai tiranni Bentivoglio, distrussero il Palazzo Bentivoglio, in modo da evidenziare questa vittoria.
Per molto tempo il luogo dove prima sorgeva il palazzo, ridotto in macerie, rimase come simbolo di una tirannia sconfitta. Una vera e propria Damnatio Memoriae.
Le macerie del Palazzo rimasero in quel luogo fino all’erezione del nuovo Teatro Verdi, costruito nel XVII secolo. Ancora oggi la strada laterale al palazzo si chiama Via del Guasto, in memoria delle macerie del vecchio Palazzo Bentivoglio. In Via del Guasto vi è l’accesso a un giardino sopraelevato, che venne costruito sopra le macerie del palazzo.
I Bentivoglio a Bologna
I Bentivoglio a Bologna governarono per diversi secoli a partire dal medioevo, nel XIV secolo. Bologna rispetto alle altre signorie del Nord Italia, apparteneva ai territori del Vaticano a partire da 1360, quando fu conquistata dal cardinale Egidio di Albornoz. Dunque la famiglia Bentivoglio governava per conto dello stato pontificio.
Questo ci fa capire quanto la storia di Bologna sia stata travagliata da conflitti per l’egemonia di questa ricca e potente città che apriva le strade tra il nord Italia e lo stato pontificio.
I Bentivoglio riuscirono a governare per circa due secoli in maniera discontinua e piena di conflitti interni tra le diverse ricche famiglie che si contendevano il potere.
Proprio al principio del governo dei Bentivoglio, nel 1400, furono uccisi tre membri della famiglia a causa di congiure organizzate da famiglie rivali. Nel 1402, dopo appena due anni di potere, venne ucciso Giovanni I Bentivoglio. Nel 1435 viene ucciso il figlio Antongaleazzo, e nel 1445 verrà assassinato Annibale I, nipote di Giovanni I e figlio di Antongaleazzo.
Nonostante gli alti e bassi, e la guerriglia continua tra potenti della città, I Bentivoglio furono tra le famiglie più longeve al potere che hanno trasformato l’aspetto della città bolognese.
Ai Bentivoglio diamo il merito d’aver introdotto in maniera incisiva le innovazioni stilistiche urbane e artistiche rinascimentali, anche se tardive, nel capoluogo Emiliano.
Il primo Palazzo Bentivoglio, 1460
Sante Bentivoglio fu il signore di Bologna per circa 20 anni. Nel 1416 decise di costruire la residenza privata della famiglia, che sorgeva nel pieno del centro universitario Bolognese, in Piazza Verdi, dove oggi troviamo il moderno Teatro Verdi.
Sante Bentivoglio possedeva stretti contatti con Firenze e Cosimo de’ Medici, con il quale aveva rapporti politici. Il Bentivoglio, viaggiando spesso a Firenze, ebbe l’opportunità di vedere le novità architettoniche fiorentine.
Sante decise di costruire il proprio palazzo privato lontano dal centro politico bolognese. Il centro politico si trova in Piazza Maggiore, dove sorgono diversi importanti edifici, come San Petronio, Palazzo del Podestà, Palazzo Re Enzo, Palazzo di Capitano del Popolo.
La posizione del palazzo, discostata dal centro politico e religioso, ricorda il Palazzo de Medici di Firenze. Come la famiglia de Medici, anche i Bentivoglio decisero di costruire il proprio palazzo lì dove già abitavano e dove possedevano dei lotti.
Inoltre vicino all’ex Palazzo Bentivoglio, oggi Teatro Verdi, in via Zamboni, sorge la chiesa medievale di San Giacomo Maggiore. I Bentivoglio finanziarono il portico della chiesa che connette il palazzo al centro cittadino. All’interno della chiesa troviamo la cappella privata dei Bentivoglio.
Pagno di Lapo Portigiani: un fiorentino a Bologna
L’architetto di Palazzo Bentivoglio fu probabilmente Pagno di Lapo Portigiani. Egli era uno scultore e architetto fiorentino che lavorò a fianco di artisti importanti come Michelozzo e Filippo Brunelleschi.
Abbiamo pochi documenti, alcuni recentemente scoperti da Richard Schofield e Maria Teresa Sambin de Norcen, che riproducono fedelmente il Palazzo ai tempi della sua erezione.
La Domus Aurea Bolognese
Questo palazzo venne considerato la Domus Aurea della famiglia Bentivoglio. Infatti le grandi dimensioni sono veramente notevoli. Il palazzo copriva l’intera area del moderno Teatro Verdi, Via del Guasto, e del Giardino del Guasto.
Questo edificio veniva definito come un “palazzo-città”, metafora rinascimentale che intende le grandi dimensioni di un edificio.
Vi era un ponte che connetteva il palazzo ad una torre. Questo ponte serviva ai signori per proteggersi da eventuali attacchi, eventualità non poco probabile.
L’edificio si ispira al Palazzo Medici di Firenze, ma possiede delle caratteristiche tipiche bolognesi. Un esempio è il portico che si estende sulla lunga facciata a due livelli. Possiede inoltre caratteristiche ancora tipicamente medievali, come la merlatura in cima dell’edificio. Questo è un elemento tipico delle mura difensive.
Si evince come l’edificio, anche se progettato da un fiorentino, mantena le caratteristiche dell’architettura bolognese, basata ancora sullo stile medievale.
La pianta dell’edificio si sviluppa attorno a una serie di cortili e giardini interni circondati da portici.
Frammenti del Palazzo Bentivoglio sparsi per la città
Pochi elementi del Palazzo Bentivoglio sopravvivono e sono ancora visibili per la città, riutilizzati per la costruzione di nuovi edifici.
In via Galliera possiamo vedere un capitello proveniente dall’ex Palazzo Bentivoglio, nella casa delle Tuate. Si tratta di un capitello angolare del portico del cortile del palazzo. Sul capitello corinzio possiamo vedere incisa una decorazione che raffigura il profilo di Giovanni II Bentivoglio.
Non vengono utilizzati i tipici ordini architettonici vitruviani. Possiamo notare che i capitelli presentano molte decorazioni. Questo è possibile anche grazie al materiale con il quale sono stati realizzati, ovvero in pietra arenaria. Si tratta di una pietra non adatta all’edificazione, ma piuttosto adatta alle decorazioni grazie alla sua morbidezza che permette delle finiture elaborate.
è possibile trovare altri esempi di capitelli dell’ex Palazzo Bentivoglio all’interno del giardino del nuovo Palazzo Bentivoglio, in Via delle Belle Arti.

Di questo palazzo, che sarebbe stato il più grandioso dei palazzi privati Rinascimentali, rimangono solo testimonianze e ricostruzioni più o meno fedeli al progetto originale. Si tratta del primo esempio di innovazione Rinascimentale a Bologna.