Giovanni Boldini Approda a Bologna il pittore ferrarese Giovanni Boldini. Dandy che si fa strada tra l’impressionismo di fine ‘800 nella città parigina, tra Monet e i salotti aristocratici di Parigi.
Un italiano a Parigi tra la belle epoque e la rivoluzione artistica e sociale.
Le donne dagli abiti sontuosi fanno sfoggio della loro bellezza nei dipinti del ferrarese Giovanni Boldini, in mostra a Bologna dal 29 Ottobre 2021 al 15 Maggio 2022, nello storico Palazzo Albergati.
La Mostra di Giovanni Boldini
Piano Terra
La mostra si svolge nello storico Palazzo Albergati.
Entrando in prima sala troviamo una video-proiezione. Veniamo accolti dalla Cavalleria Rusticana che ci invita ad entrare nella belle epoque di fine XVIII secolo.
La prima parte di mostra è introduttiva all’ambiente seguente. Tramite un gioco di specchi e schermi vi è una totale immersione nello spazio affollato dei personaggi parigini ritratti dal giovane Giovanni Boldini.
Baudelaire e Giovanni Boldini
Entriamo nell’entourage di Parigi tra locali affollati e piccole viste sulla città dove l’aristocrazia passa il tempo libero.
Vedere i quadri di Boldini è come attraversare una poesia dei Fiori del Male del suo contemporaneo Charles Baudelaire, che nelle sue poesie parla degli stessi momenti fugaci impressi sulle tele.
Amori fugaci, fatti di sguardi, nella Parigi in piena rivoluzione industriale
…
Un lampo… e poi la notte! Bellezza fuggitiva,
il cui sguardo mi ha fatto rinascere di colpo,
non ti rivedrò più fino all’eternitá?
Lontano, via di qui! É troppo tardi, o mai!
Dove fuggi, non so; tu non sai dove vado.
Ma avrei potuto amarti e tu, tu lo sapevi!
Charles Baudelaire, A una passante,1851
Scelte curatoriali per Giovanni Boldini
Le scelte curatoriali di Tiziano Panconi sono state molto semplici ma azzeccate. Un gusto domestico e calmo segue il resto della mostra.
Primo Piano
Dopo esserci immersi nella Parigi movimentata di fine ‘800, arriviamo al primo piano della mostra.
Una luce soffusa e il viola pallido delle pareti e della moquette, quasi da carta da parati domestiche, ci catapulta nella movimentata Parigi della belle epoque.
I I soffitti affrescati con grottesche del 1500 e gli specchi di Palazzo Albergati si fondono assieme le decorazioni rococò delle pareti violette. Delle sedute in velluto e degli specchi completano la mostra. Abbiamo l’impressione di essere uno dei personaggi delle tele di Boldini, facendo sfoggio, come loro, della nostra vanità dinanzi agli specchi.
Le prime due sale sono dedicate ai disegni realizzati con diverse tecniche: dalla grafite, all’acqua forte fino all’incisione.
Vediamo come il disegno per Boldini non è altro che un diverso modo per scrutare, ancora una volta, l’anima del suo iVediamo come il disegno per Boldini non è altro che un diverso modo per scrutare, ancora una volta, l’anima del suo interlocutore.
Il disegno e il dipinto di Giovanni Boldini
Il disegno è più efficace del dipinto grazie all’immediatezza del gesto che si compie in poche linee veloci. I disegni dell’artista ferrarese ci rivelano ancora una volta le personalità di questi volti a noi ignoti.
Una leggera musica di sottofondo ci porta all’interno dei salotti aristocratici dove le donne di Boldini si facevano ritrarre nella loro vanità.
I quadri parlano da soli di quella borghesia e aristocrazia parigina fatta di incontri fugaci agli eventi mondani e affollati.
Le donne si lasciano ritrarre con i loro abiti pomposi, per avere un ritratto dal pittore ferrarese, il quale non solo coglieva la bellezza delle donne, ma ne coglieva anche l’intima psicologia. Di pennellata in pennellata essa si svela al pittore.
Per quanto sensuali, le donne di Corcos non hanno nulla a che vedere con le donne boldine.
Le donne boldiniane hanno quell’aurea di raffinatezza, sguardi espressivi e appuntiti, delle femme fatale che sfoggiano la loro identità davanti l’occhio dell’artista, che ne riprende gli sguardi e movimenti fugaci degli abiti svolazzanti.
Sembrano modelle, o attrici, o semplicemente donne degli anni ’80 del XIX secolo catturate nel brio della loro essenza.
Intimismo domestico di Giovanni Boldini
Possiamo considerare boldini un impressionista all’italiana, con tratti futuristi, anticipatore della tendenza italiana di inizio 900.
Boldini più che che cogliere i movimenti e gli effetti di luce, coglie i movimenti d’animo, un pò da vinciani, che diventano uno spettacolo di seduzione e incanto ripresi dal movimento rapido del susseguirsi di pennellate.
“Entriamo nell’intimismo erotico nel chiuso delle stanze domestiche, furtivi come un strada trafficata, ma solitari nell’intimità delle mura di casa. Boldini si divertiva a sbirciare nella vita dell’alta classe nei momenti di riposo.”
R.Rosenblum
I ritratti di Boldini sono intimi e psicologici. Vediamo donne fiere e orgogliose, indipendenti e forti. Principesse e donne aristocratiche fanno a gara per avere un ritratto del famoso Boldini, l’Italiano a Parigi. Egli non è un impressionista, eppure sarà molto influenzato da tali movimenti.
I visi delle sue donne sono il focus dei suoi sguardi. Mentre uno sguardo magnetico di una madame ci fissa con orgoglio, il resto del quadro perde di consistenze, gli sfondi e gli abiti diventano un turbine di pennellate. E noi non possiamo far altro che dare uno sguardo nell’anima fissata negli occhi della tela boldina.
Bibliografia
R.Rosenblum, H.W.JAnson, L’arte dell’ottocento, 1986, pp. 334-349
Giovanni Boldini, Lo sguardo nell’anima, Bologna, 2021