Storia della Basilica
Prima dell’arrivo di Michelozzo e le sue decisioni in materia di restauro nella basilica di San Marco a Firenze, essa era un monastero vallombrosano, già esistente dal XII secolo, passato poi ai monaci Silvestrini.
Successivamente i monaci Silvestrini abbandonarono la chiesa nel 1418 sotto ordine di papa Eugenio IV, il quale affidò la chiesa ai Domenicani nel 1435
Una posizione strategica per la basilica di San Marco a Firenze
La chiesa aveva una posizione centrale nella città di Firenze, infatti si trovava vicino al palazzo Medici Ricciardi. Nel 1437 iniziarono i lavori di ristrutturazione del complesso. I lavori vennero affidati a Michelozzo sotto ordine di Cosimo il Vecchio.
La chiesa venne consacrata dal cardinale e arcivescovo di Capua Niccolò d’Acciapaccio alla presenza di papa Eugenio IV.
L’edificio venne confiscato nel 1866 per trasformarlo in un museo nel 1869.
Architettura e stile della Basilica di San Marco a Firenze
Vasari definì la chiesa di San Marco a Firenze il monastero più bello d’Italia grazie allo stile proporzionato e semplice. Le decorazioni sono poche e sobrie, in accordo con lo stile di vita dei frati alla quale era stata affidata.
Eleganza e sobrietà
Sarà un esempio di stile elegante e sobrio per le generazioni future. In particolare il chiostro e la libreria presentano delle innovazioni notevoli.
Applicando la regola della proporzione vennero aggiunti eleganti capitelli ionici, e vennero aggiunti dei piedistalli alle colonne, visibili nel chiostro dell’edificio.
Troviamo degli scalini nel refettorio che fanno da base all’entrata del pulpito.
L’entrata prima delle modifiche barocche
Furono attuate grandi modifiche che cambiarono l’aspetto originale del progetto di Michelozzo il quale aveva fatto costruire una grande entrata con un soffitto in legno molto basso. Il coro si separava dal resto dello spazio grazie a un grande arco trasversale.
