architettura Roma

Cappella Chigi: Raffaello architetto a Roma

Quando Raffaello iniziò a lavorare sulla Cappella Chigi in Santa Maria del popolo, Michelangelo stava lavorando alla nuova sagrestia nella chiesa di San Lorenzo a Firenze.

Questo ci fa capire che il fermento artistico dell’epoca è degno di nota, e troviamo artisti che conosciamo più come pittori o scultori attivi anche nell’arte dell’architettura.

Il canone estetico perseguito da Raffaello, ma anche da Michelangelo, possiedono echi classicheggianti.

Raffaello e la cappella Chigi in Santa Maria del Popolo

Ma torniamo alle caratteristiche stilistiche architettoniche della Cappella Chigi di Raffaello.

Quando entriamo troviamo quattro archi che sostengono la grande cupola. In questa connessione degli spazi notiamo che vi è una correlazione tra architettura e uomo, proprio gli antichi insegnavano negli scritti sull’edilizia.

La cupola della cappella Chigi

Nella cupola della cappella possiamo vedere il Padre Celeste che funge da indizio rispetto al nostro ruolo nello spazio.

La navata prosegue fino alla cupola, con la quale si collega attraverso un arco. All’interno della cupola, che poggia su dei pennacchi, troviamo tre archi ciechi decorativi.

Spazi interattivi nella cappella Chigi

Lo spazio non può essere colto nell’insieme se non solo quando ci si sposta nello spazio della cupola. Quindi è possibile vedere diverse prospettive dello spazio che cambia di passo in passo.

La cappella può essere ammirata da molti punti di vista, ma mai totali, come se ogni visione fosse completa a sé stante senza l’ausilio delle altre parti. Raffaello applica le leggi della prospettiva con un unico punto di fuga ed unico punto di vista su più fuochi.

Di nuovo viene ribadita la funzione dell’uomo nello spazio, il quale deve essere partecipe e disposto a collaborare con lo spazio per apprezzarlo nella sua totalità.

Questa scelta prospettica si ritrova anche nella sua opera architettonica privata a Roma, Villa Madama.

La costruzione dell’insieme richiama molto il progetto di Bramante per San Pietro. Il diametro della cupola è più grande se messo a paragone con l’arco d’entrata.

Arte totale tra mosaico e architettura

Mosaico e architettura si uniscono armoniosamente per dare l’effetto di meraviglia che Raffaello vuole raggiungere. Troviamo la vena pittorica di Raffaello, infatti sarà egli stesso a realizzare le immagini che si stagliano sullo sfondo blu.

Raffaello non tratta l’architettura come tecnica a sé stante, ma la utilizza in funzione della pittura, o viceversa. Le due arti si fondono per ottenere l’effetto desiderato.

Arte e Scultura nella Cappella Chigi

Oltre agli elementi pittorici e architettonici concorrono anche le statue in quest’opera d’arte totale. Ritroviamo quattro statue poste nelle nicchie dei pilastri della cupola. Una delle statue presenti è stata probabilmente progettata e ideata da Raffaello stesso.

La cappella Chigi diventa un’estensione di Santa Maria del Popolo, lo stesso avviene con il coro di Bramante. Raffaello si ispirerà ancora a Bramante nell’erezione della cupola che richiama il Tempietto di san Pietro in Montorio.

Silvia Giaquinta per ArtAut


argomenti correlati