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Le Innovazioni di Filippo Brunelleschi

Biografia, studi scientifici e artistici di Filippo Brunelleschi

Filippo Brunelleschi nacque a Firenze nel 1377, figlio di un ricco notaio fiorentino, che gli diede la più alta formazione dei tempi, incluse le arti liberali.

filippo brunelleschi

Ricordiamo il suo nome perché fu un grande innovatore delle arti in senso totale. Infatti egli fu abile nell’ innovare molte categorie dell’arte. Per fare alcuni esempi egli innovò l’architettura, l’ingegneria, la scultura, l’oreficeria, ma si occupò anche di matematica e scenografia.

Fu un grande umanista e iniziatore della rinascita culturale e artistica della penisola italiana, e di conseguenza anche del continente europeo. Darà il via a quell’epoca storica che oggi conosciamo come Rinascimento.

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Gli studi di Filippo Brunelleschi

Prima di diventare un artista, Brunelleschi passò un periodo propedeutico di studio approfondito e impegnato.

Mostrerà presto una spiccata abilità tecnica nelle arti, al punto che il padre deciderà di mandare il sedicenne Filippo Brunelleschi da un orafo che lo assumerà come apprendista. L’apprendistato durerà 6 anni, dopo di che si arruolerà nella gilda degli orafi nel 1390 all’età di 21 anni.

Svilupperà le sue facoltà intellettuali utili alla conoscenza dell’architettura tramite lo studio della matematica e della meccanica, combinando studi scientifici con studi pratici.

Metterà in pratica le sue conoscenze in maniera critica e innovativa, cercando sempre nuove soluzioni. Mischierà le arti scientifiche assieme alle arti liberali in ciò che oggi potremmo definire “scienze applicate.”

Lavorerà quasi esclusivamente a Firenze, fulcro culturale del Nord Italia, e vi morì nel 1446.

Le innovazioni di Filippo Brunelleschi

La sintesi dei suoi studi teorici e pratici lo porterà all’ideazione di grandi innovazioni stilistiche. La sua “scienza pratica” si baserà sulle conoscenze date dagli insegnamenti medievali uniti agli studi classici.

Sarà il primo ad applicare le conoscenze scientifiche sull’ottica alle arti figurative.

Una delle sue più grandi invenzioni è la costruzione prospettica, che prende in considerazione le proporzioni, l’armonia e l’organizzazione della massa nello spazio.

A Brunelleschi si deve l’invenzione della prospettiva a punto unico di fuga, o “prospettiva lineare centrica”.

Inventerà quindi il metodo della costruzione geometrica, secondo la quale è possibile rendere gli oggetti in un supporto bidimensionale fedeli alla realtà, rendendo possibile la tridimensionalità degli oggetti rappresentati. Prende in considerazione le relazioni proporzionali applicando le leggi matematiche sulla prospettiva.

La costruzione prospettica viene teorizzata nei trattati di Leon Battista Alberti, ma la fonte principale deriva da Filippo Brunelleschi.

L’uso della prospettiva lineare, tipicamente appartenente alle arti pittoriche, adesso viene applicata all’architettura. Si tratta di una novità fondamentale per capire il genio e innovazione di Brunelleschi.

Brunelleschi Architetto

Si dedicò principalmente all’architettura, facendo diventare quest’arte il suo mestiere, reinventando dunque anche la figura dell’architetto stesso. Egli non è più un semplice carpentiere o costruttore, ma è un vero e proprio architetto intellettuale. È un sapiente conoscitore della teoria matematica e scientifica delle costruzioni e della messa in pratica di particolari e ingegnose tecniche di erezione di imponenti edifici.

Tra le costruzioni, che si presentano anche come importanti opere ingegneristiche spicca la cupola del Duomo di Firenze, chiamato anche Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Costruzione ingegnosa non solo per la grandezza del duomo. Intetessante per la costruzione priva dell’ausilio di tecniche tradizionali come la centina. Brunelleschi sarà in grado di costruire la cupola senza impalcature.

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Il ruolo di Brunelleschi come capomastro cambia.

Adesso tutti gli artisti, compresi architetti e ingegneri del tempo verranno visti con una nuova aurea, che è quella dell’intellettuale. Non sono più artigiani che si sporcano lavorando con le mani, ma sono persone che sanno lavorare sia con le mani. Ma anche e soprattutto con la testa.

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Silvia Giaquinta per ArtAut.com


Bibliografia

L. H. Heidenreich (revised by P. Davies), Architecture in Italy 1400-1500 (New Haven and London: Yale University Press, 1996)

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